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Responsabilità 231 e “Colpa di organizzazione”: la Cassazione traccia i confini

Aggiornamento: 7 mar

Qual è il rapporto tra responsabilità 231 e colpa di organizzazione?  


Secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione Penale (sentenza 4210/2024) le sanzioni previste dal D.Lgs. 231/2001 sono erogabili soltanto in caso di “colpa di organizzazione”, ovvero soltanto nel caso in cui sia presente un assetto organizzativo oggettivamente negligente nell’adozione delle misure necessarie a prevenire la commissione dei reati.


Io sono Giulio Cristofori, Avvocato specializzato in Diritto Penale dell’Impresa. Da più di 10 anni offro la mia assistenza legale alle aziende al fine di tutelare la loro immagine e il loro business. In questo articolo vediamo nel dettaglio cosa si intende per colpa di organizzazione, quando sussiste e cosa afferma la sentenza 4210/2024 della Corte di Cassazione in tema di responsabilità 231. 



Indice dei contenuti



Decreto 231/2001 e Responsabilità dell’ente

Il D. Lgs. 231/2001 ha introdotto la responsabilità amministrativa da reato delle imprese, che si verifica quando viene integrato uno degli illeciti espressamente previsti dalla normativa da soggetti-persone fisiche, che fanno parte della struttura aziendale, e realizzati nell’interesse o a vantaggio dell’impresa. 


A questi elementi si aggiunge il requisito per cui «il reato deve essere espressione della politica aziendale o quanto meno derivare da una colpa di organizzazione»


Vediamo cosa significa. 


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Cos’è la Colpa di organizzazione 

Con il termine colpa di organizzazione si intende il mancato rispetto di standard doverosi, per cui soltanto in questo caso l’azienda può essere rimproverabile (e quindi punibile)


Facciamo un esempio. 

In materia di salute e sicurezza sul lavoro, nei reati di tipo colposo che possono far scattare la responsabilità 231 dell’impresa, la colpa di organizzazione si integra nel momento in cui vi è una carenza organizzativa rispetto a un modello di diligenza stabilito dalla norma. Questo significa che, nei confronti dell’azienda, l’applicazione della sanzione non è automatica, ma nasce dal fatto che l’azienda stessa non ha prestato la dovuta diligenza e la dovuta attenzione nell’applicare le disposizioni obbligatorie


A questo punto, come può fare l’azienda a dimostrare di aver rispettato questi standard di organizzazione e di diligenza? 


Ecco che assume un ruolo centrale il Modello Organizzativo 231: in caso di reato, l’azienda che adotta e s’impegna ad attuare il modello organizzativo può sostenere di aver rispettato il modello di diligenza richiesto.


riunione aziendale organo di vigilanza per modello organizzativo e responsabilità 231

Responsabilità 231 e Colpa di organizzazione: cosa dice la Sentenza 4210/2024 della Corte di Cassazione 

In questo panorama, la sentenza 4210/2024 della Corte di Cassazione afferma nuovamente un principio fondamentale in materia di responsabilità amministrativa degli enti e delle società: la colpa di organizzazione come elemento costitutivo di tale responsabilità.


Come abbiamo visto, ai sensi del Decreto Legislativo 231/2001, se l’ente non ha adottato e attuato efficacemente un Modello di Organizzazione e Gestione (MOG) idoneo a prevenire il tipo di reato verificatosi, può essere ritenuto responsabile per determinati reati commessi dai suoi rappresentanti o dipendenti


Tuttavia, la sentenza in esame va a chiarire che l’inefficacia o la mancanza di questi modelli non costituisce di per sé un elemento che porta alla responsabilità dell’ente in modo automatico. Queste circostanze possono indicare una colpa organizzativa (che dovrà poi essere dimostrata da parte dell’accusa), ma l’onere della prova non si inverte in modo automatico se non è presente il Modello Organizzativo. 


Poiché l’assenza (o l’inadeguatezza) del modello organizzativo non prova di per sé la colpa di organizzazione, ne discende che l’accusa «deve dunque, quanto meno indicare, sia pure in maniera non dettagliata, quale profilo di colpa viene addebitato all’ente». 


In sostanza, la colpa di organizzazione ha la stessa funzione che la colpa

assume nel reato commesso dalla persona fisica: elemento costitutivo della fattispecie, pertanto deve essere specificamente provata dall’accusa. 


In conclusione, la sentenza 4210/2024 della Corte di Cassazione va a fortificare l’importanza di avere un approccio proattivo e responsabile nella gestione della corporate governance. A questo proposito, la Corte evidenzia l’importanza della presenza di sistemi interni efficaci che siano orientati alla prevenzione dei reati. 



Cosa cambia sull’onere della prova 

L'onere della prova cambia in base a chi commette il reato:


  • Reato commesso da Subordinato: il PM deve dimostrare che la società non ha adottato e attuato in modo efficace il Modello Organizzativo; 

  • Reato commesso da Apicale: la società deve provare di aver adottato e attuato in modo efficace il Modello Organizzativo;

  • La colpa d’organizzazione (come elemento costitutivo della responsabilità 231) deve essere sempre dimostrata dal PM.



Responsabilità 231 e Colpa di organizzazione: domande frequenti 

Cos'è la responsabilità amministrativa dell'ente ai sensi del D Lgs 231 01?

Il D.lgs. n. 231/2001 ha introdotto una responsabilità amministrativa/penale per una serie di reati commessi da propri dirigenti, amministratori, dipendenti o soggetti terzi, nel caso in cui gli illeciti siano stati realizzati nell’interesse o a vantaggio dell’impresa



Quali sono gli enti soggetti a responsabilità amministrativa ai sensi del D Lgs 231 2001?

Il Decreto Legislativo 231/2001 si applica nei confronti delle società, degli enti e delle associazioni, anche prive di personalità giuridica.



Quando il D Lgs n 231 2001 prevede l'esclusione della responsabilità per l'ente?

Il Decreto Legislativo 231/01 prevede che la “colpa organizzativa” (e quindi la responsabilità 231 dell’ente) è esclusa se, prima della commissione del reato, l'ente stesso ha adottato ed efficacemente attuato un Modello Organizzativo idoneo a prevenire reati della specie di quello verificatosi.



Quando la società deve dimostrare di aver adottato il modello organizzativo 231 per essere esente da responsabilità?

Per essere esente da responsabilità amministrativa, l’ente deve anche provare che il compito di vigilare sul Modello 231 è stato affidato all'organismo di vigilanza, oltre al fatto che non vi è stata insufficiente od omessa vigilanza da parte di tale organismo.



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