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Sequestro Preventivo 231 e Principio di Proporzionalità [Cassazione 2025]

Nel sistema giuridico italiano, il sequestro preventivo è una delle misure cautelari più significative. È regolato dal Codice di Procedura Penale e da specifiche disposizioni, come quelle contenute nel DLgs 231/2001, che disciplinano gli illeciti amministrativi dipendenti da reato. 


Uno dei pilastri della giustizia cautelare è rappresentato dal principio di proporzionalità, il quale impone di evitare che le misure adottate eccedano quanto necessario per raggiungere gli scopi della prevenzione. 


Sono lAvv. Giulio Cristofori, specializzato in Diritto Penale dell’Impresa a Bologna. Da più di 10 anni offro la mia assistenza legale alle aziende per la tutela del loro business e della loro immagine. In questo articolo andiamo ad approfondire i principi giuridici legati al sequestro preventivo e al Modello Organizzativo 231, con particolare attenzione al rispetto del principio di proporzionalità.


Per farlo, esaminerò la sentenza n. 6580 del 18/02/2025 della Corte di Cassazione, che ha esteso il principio di diritto anche all’ipotesi di sequestro preventivo finalizzato alla confisca emesso nei confronti di una società contro cui si procede per la responsabilità amministrativa da reato.



Indice dei contenuti



Sequestro preventivo: cos’è e quando si applica 

Il sequestro preventivo è una misura cautelare che può essere disposta dal giudice durante un procedimento penale ed è finalizzata a impedire che determinati beni siano utilizzati per perpetuare il reato o a evitare che il loro valore diminuisca, compromettendo così la futura possibilità di confisca


Si tratta quindi di uno strumento che è stato previsto dal nostro ordinamento al fine di evitare che la disponibilità dei beni da parte dell'ente o della persona indagata possa aggravare le conseguenze del reato o agevolare la commissione di altri crimini.


In relazione al Decreto Legislativo 231/2001 (ex art. 34), il sequestro preventivo può riguardare anche il patrimonio dell'ente, che può essere oggetto di misura cautelare se vi è pericolo che la libera disponibilità di beni pertinenti al reato possa aggravare o protrarre le sue conseguenze. In questi casi, la misura del sequestro preventivo può riguardare: 


  • immobili; 

  • conti bancari; 

  • beni aziendali; 

  • altre risorse patrimoniali direttamente collegate all'illecito contestato.



Principi fondamentali del sequestro preventivo 

Il sequestro preventivo non può essere disposto in modo indiscriminato. La legge impone che la sua applicazione rispetti determinati principi, che garantiscono un equilibrio tra la necessità di tutelare l'ordine pubblico e la protezione dei diritti fondamentali dell'ente coinvolto. I principali principi da rispettare sono:


  • principio di proporzionalità: impone al giudice di valutare attentamente la gravità del reato e le conseguenze del sequestro, evitando che la misura adottata ecceda quanto strettamente necessario per perseguire il fine cautelare; 

  • necessità di evitare un danno irreversibile: se il sequestro comporta un danno che non può essere riparato, il giudice deve considerare alternative meno invasive;

  • valutazione del rischio e del legame con il reato: il sequestro preventivo deve essere legato direttamente al rischio che i beni sequestrati vengano utilizzati per facilitare la commissione di altri reati o per aggravare le conseguenze dell'illecito iniziale. 



applicazione del sequestro preventivo 231

Sequestro preventivo e Modello Organizzativo 231: cosa dice la Cassazione? 

La recente sentenza n. 6580/2025 della Corte di Cassazione, Sez. III, è andata a chiarire aspetti chiave dell’applicazione del sequestro preventivo nell’ambito del Modello Organizzativo 231


La Suprema Corte ha ribadito che il sequestro preventivo non può essere applicato in modo automatico nei confronti delle aziende, neanche nei casi in cui la confisca è obbligatoria. Infatti, spetta al giudice motivare ogni volta il rischio concreto di dispersione dei beni prima della sentenza definitiva (il cosiddetto periculum in mora).


Inoltre, anche in presenza di una confisca obbligatoria, la Cassazione ha chiarito che il sequestro deve rispettare il principio di proporzionalità e deve essere giustificato da un’effettiva esigenza cautelare.


La sentenza n. 6580/2025 ha quindi come obiettivo quello di evitare che le misure cautelari (come il sequestro preventivo) possano essere usate in modo sproporzionato rispetto alle reali esigenze processuali. Un principio che trova riscontro anche in pronunce precedenti, che hanno sempre richiesto una concreta motivazione in relazione al periculum in mora.



Sequestro preventivo 231: casi in cui è legittimo 

La Cassazione ha poi ribadito che, nell’ambito 231, il sequestro preventivo è legittimo soltanto nel caso in cui:


  • il provvedimento rispetti il principio di proporzionalità;

  • il sequestro preventivo garantisce l’esecuzione effettiva della confisca;  

  • sia presente una motivazione chiara e specifica sul rischio di dispersione dei beni.


Un sequestro che risulta eccessivo (non rispettando quindi il principio di proporzionalità) o non sufficientemente motivato, rischia di trasformarsi in una sanzione anticipata, violando perciò i principi del giusto processo sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU).



Sentenza n. 6580/2025, Corte di Cassazione: quali effetti per le imprese? 

Per le imprese coinvolte in procedimenti per reati societari o tributari, il sequestro preventivo può avere un significativo impatto. La sentenza della Corte di Cassazione, n. 6580/2025, ha chiarito come le imprese indagate possano essere destinatarie di misure patrimoniali anche per equivalente, con il rischio di vedersi privare di somme o beni non direttamente collegati all’illecito contestato.


Cosa significa questo per le aziende? 

Che è fondamentale adottare strategie di compliance efficaci attraverso l’adozione di un adeguato Modello Organizzativo 231, idonea a prevenire il rischio di coinvolgimento in procedimenti penali. 


In parallelo, per prevenire il rischio di sequestri patrimoniali ingiustificati, gli Organismi di Vigilanza (OdV) hanno il compito di monitorare con estrema attenzione tutti questi aspetti. 





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